Una parola che molto recentemente è diventata di uso comune nel vocabolario giornaliero nel campo degli elettrodomestici è RAEE, ovvero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Dopo anni trascorsi senza nessuna direttiva in questo senso, la sempre maggiore attenzione verso l'ambiente che ci circonda, una doverosa tutela del patrimonio naturale nel quale viviamo, ha stimolato la coscienza collettiva e la parola d'ordine è diventata: tutela dell'ambiente.
La logica del raee impone la doverosa regola che chi inquina deve pagarne i costi. In un non lontano passato la non presenza di una regola, ha generato un danno per il nostro patrimonio ambientale, vedendo molto spesso abbandonati i vecchi elettrodomestici dismessi. La raccolta delle vecchie apparecchiature è un costo che nessun commerciante o produttore era disposto ad accollarsi sulle proprie spalle. E’ nata quindi l’esigenza di recuperare i fondi per la gestione di il processo necessario per smaltire il vecchio apparecchio elettrico.
I consumatori nel momento in cui acquistano un elettrodomestico si trasformano in dei futuri inquinatori. Considerato che ogni apparecchio acquistato nell’arco di un periodo medio/lungo si trasforma in un futuro prodotto da smaltire, e non potendo recuperare il costo dello smaltimento nella fase specifica della dismissione, è stato introdotto ed aggiunto al prezzo di vendita un contributo per lo smaltimento.
Quindi nel momento in cui viene effettuato l’acquisto di una apparecchiatura elettrica, sul prezzo di acquisto è compresa una quota che è destinata al suo smaltimento. Detta quota è aggiunta direttamente dal produttore, quindi non è il commerciante ad essere depositario dell’entrata in denaro, che la trattiene al momento della cessione dei prodotti ai rivenditori, e la trasferisce agli enti preposti affinché si adoperino alla bonifica degli apparecchi dismessi.
Il costo dello smaltimento "contributo raee" è variabile a seconda della tipologia di elettrodomestico, in base a tutta una serie di fattori, che ne determinano un maggiore o minore costo per il recupero delle materie prime e dei materiali di costruzione da dover rimettere in circuito per il riciclo.
Nel dettaglio vediamo quanto incide il suo costo su ogni singolo apparecchio elettrico ed elettronico.
Per la categoria dei grandi elettrodomestici si aggiungono 16,00 euro per frigorifero e congelatore, scendendo a 5,00 euro per forni, lavatrici, lavastoviglie e stufe. Per i piani cottura ci sono 2,00 euro in più e per gli scaldabagni oltre ai 30 litri la cifra è di € 7,00.
Per i piccoli elettrodomestici e le varie apparecchiature elettroniche, il costo è stato stabilito in base al peso con la seguente suddivisione: per i prodotti fino a 2 kg ci sono 0,25 centesimi, superati i 2 kg e fino al raggiungimento dei 5 kg ci sono 0,25 centesimi, dai 5 ai 10 kg 1 euro, dai 10 ai 30 kg l’aggiunta è di 2 euro, oltre i 30 kg e fino ad un massimo di 60 kg il raee è di 5 euro. Per tutti i prodotti che eccedono i 60 kg la cifra è di € 12,00.
Il settore video con interesse per i Tv e l’Audiovideo si aggiungono 0,50 centesimi per videocamere, dvd, videoregistratori, hi-fi, amplificatori e fotocamere. Per i televisori fino a 32 pollici € 3,50 mentre saliamo a € 7,00 per gli schermi più grandi dei 32 pollici.
Infine per quanto riguarda l’illuminazione i costi sono di 0,14 centesimi per gli apparecchi di illuminazione e di 0,26 centesimi per le lampadine a scarica.