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Quali sono i vantaggi dello scarico continuo nel deumidificatore d’aria e la differenza tra quello con attacco rapido e lento.

di Antonello Careri
Rispetto ai modelli in commercio nell’anno 2014, dei quali avevamo parlato nel relativo articolo, i deumidificatori commercializzati nel 2017 sono cambiati. Si presentano con una linea molto più armoniosa e giovanile, almeno per 7 modelli, passando dai precedenti 8 modelli agli attuali 9, che potremmo distinguere in quattro estetiche differenti.

Procediamo ora con l’analisi nel dettaglio di quelli che sono le prestazioni ed i dati tecnici ed eventuali particolarità tecniche di ogni modello:

DRY BABY 11

Aquaria 10.
 
Linea elegante e semplice in una dimensione abbastanza compatta, è un deumidificatore con una capacità di 11l/24h ed un consumo di 190 watt. L'intervallo in cui lavora è compreso tra una temperatura di 5°Ce 35°C. Le prestazioni sono al massimo alle alte temperature mentre con il loro diminuire, scendono le prestazioni e quindi la quantità di acqua raccolta. L'acqua condensata va a finire in un contenitore della capienza di 3 litri, posizionato nella parte anteriore, che dispone di una parte trasparente per visualizzare il livello raggiunto ed un dispositivo di controllo pieno con relativa segnalazione luminosa di riempimento. In alternativa si può impiegare il drenaggio continuo che dispone di attacco rapido. Il livello di rumorosità è di 43 dB (A) mentre dispone di una sola velocità di ventilazione. L'aria in entrata viene purificata dalla presenza di un filtro lavabile. Le impostazioni del livello di umidità avvengono per mezzo di una manopola.

LILIUM 11

Aquaria 10.

Una linea più semplice rispetto al modello precedente, mantiene la stessa capacità di deumidificazione 11l/24h mentre il consumo è di 220 watt. L'intervallo in cui lavora è compreso tra una temperatura di 5°Ce 32°C. Le prestazioni sono al massimo alle alte temperature mentre con il loro diminuire, scendono le prestazioni e quindi la quantità di acqua raccolta. L'acqua condensata confluisce in un contenitore estraibile frontalmente della capienza di 2,2 litri, raggiunto il livello massimo entra in funzione l'allarme che ne segnala il riempimento. Dispone di un attacco rapido per lo scarico della condensa. Le velocità di ventilazione sono 4m mentre il livello di rumore è variabile da 40 a 43 dB (A) in base alla ventilazione. L'aria in entrata viene purificata dalla presenza di un filtro antipolvere ed antipolline. Le impostazioni del livello di umidità comprese tra il 30% e l'80% avvengono per mezzo di un display digitale.

DRY DIGIT 13

Aquaria 10.
 
Propone la stessa linea o design del modello DRY BABY 11, dal quale differisce per il quadro della programmazione che è digitale, da questo si può impostare la percentuale di umidità voluta, la velocità di ventilazione, ne dispone di 2, il funzionamento continuo utile per asciugare la biancheria, il timer che consente di programmarlo con accensione o spegnimento con 2 o 4 ore. Sul display viene indicato con una spia, il raggiungimento del pieno della tanica (3 litri), posta nella zona anteriore e la necessità di effettuare la pulizia del filtro purificatore d'aria. La capacità è di 13l/24h ed il consumo è di 230 watt. Lavora in presenza di temperatura compresa tra i 5°Ce 35°C, dove manifesta la capacità massima intorno ai 32°C, al diminuire dei quali la resa scende. Dispone del drenaggio continuo con attacco rapido. Il livello di rumorosità è di 41 dB (A) alla massima velocità mentre al minimo è di 43 dB (A).

LILIUM 13

Aquaria 10.

Propone la stessa linea o design del modello LILIUM 11, mentre possiede una capacità di deumidificazione superiore, ovvero 13l/24h, il consumo è di 220 watt, pari al modello precedente. L'intervallo di funzionamento mantiene lo stesso limite minimo del modello minore, 5°C ed aumenta il massimo a 35°C. Le prestazioni sono al massimo alle alte temperature mentre con il loro diminuire, scendono e quindi anche la quantità di acqua raccolta. L'acqua condensata confluisce in un contenitore estraibile frontalmente della capienza di 2,2 litri, raggiunto il livello massimo entra in funzione l'allarme che ne segnala il riempimento. Dispone di un attacco rapido per lo scarico della condensa. Le velocità di ventilazione sono 4 mentre il livello di rumore è variabile da 42 a 45 dB (A) in base alla ventilazione. L'aria in entrata viene purificata dalla presenza di un filtro lavabile antipolvere ed antipolline. Le impostazioni del livello di umidità comprese tra il 30% e l'80% avvengono per mezzo di un display digitale.

DRY DIGIT 17

Aquaria 10.
 

Propone la stessa linea o design del modello DRY DIGIT 13, il quadro comandi digitale permette di impostare la percentuale di umidità su una percentuale compresa tra il 35% ed l'80%, la velocità di ventilazione, ne dispone di 2, il timer che consente di programmarlo con accensione o spegnimento con 2 o 4 ore. Sul display viene indicato con una spia, il raggiungimento del pieno della tanica (3 litri), posta nella zona anteriore e la necessità di effettuare la pulizia del filtro lavabile, antipolvere ed antipolline, per purificare l'aria. La capacità è di 17/24h ed il consumo è di 295 watt. Lavora in presenza di temperatura compresa tra i 5°Ce 35°C, dove manifesta la capacità massima intorno ai 32°C, al diminuire dei quali la resa scende. Dispone del drenaggio continuo con attacco rapido. Il livello di rumorosità è di 45 dB (A) alla massima velocità mentre al minimo è di 43 dB (A).

DRY PLUS 21

Aquaria 10.
 

Abbiamo già parlato in tanti articoli riferiti al deumidificatore, di molti aspetti differenti. In questo ci focalizzeremo sulla funzionalità dello scarico continuo, di come funziona e quali particolari possono essere importanti ed anche più comodi, nella fase di utilizzo, e quindi importanti da accertare per effettuare dei confronti e conseguentemente la scelta tra i vari modelli.

Prima di parlare dello scarico continuo, facciamo un piccolo passo indietro sul funzionamento del deumidificatore e nello specifico del momento inerente la condensazione dell’umidità, che una volta divenuta acqua, viene fatta confluire in una vaschetta incorporata nel deumidificatore, a volte posta nella zona frontale a volte su quella laterale o sul retro, che può avere una capienza diversa a seconda del modello o in rapporto alla capacità di asportazione dell’umidità.

La vaschetta, solitamente è dotata di una trasparenza, per consentire di visualizzare il livello di acqua raccolta, che nel momento in cui raggiunge il massimo, interrompe il funzionamento dell’apparecchio. Pertanto bisogna svuotarla ogni qualvolta è piena e comunque prima che raggiunga il livello massimo per evitare l’interruzione del funzionamento e quindi periodi di fermo della deumidificazione. Naturalmente se si è presenti nell’ambiente, il processo è molto veloce e non implica particolari difficoltà, ma se non si è presenti o si pensa ad un impiego notturno, quando anche se sul posto (chiaramente a letto) non possiamo svuotarla, allora questo diventa un limite.

Qui entra in campo il drenaggio continuo, ovvero un sistema che oramai dovrebbe essere presente su tutti i deumidificatori in commercio, che in buona sostanza consente di collegare un tubicino, in dotazione solo su alcuni modelli, ad un innesto posto sul retro del deumidificatore o in corrispondenza della vaschetta di raccolta della condensa, così da consentire all’acqua di confluire per caduta e non per spinta, verso il compluvio cui l’abbiamo indirizzato, ad esempio un contenitore più grande, una pompa di spinta o altro.

Stabilito le modalità di funzionamento, dobbiamo fare una distinzione tra i diversi sistemi di attacco che possiamo trovare sui differenti modelli di deumidificatore, ovvero quello con attacco rapido e quello con attacco lento.

L’attacco lento è quello caratterizzato da un doppio passaggio che bisogna eseguire prima di poter agganciare il tubo di drenaggio al deumidificatore. È necessario difatti estrarre la vaschetta di raccolta dell’acqua per poter agganciare il tubicino. Questo avviene in quanto l’innesto è posizionato all’interno della cavità che alloggia la vaschetta, ed in buona sostanza corrisponde al punto di scolo che vi confluisce l’acqua all’interno. Pertanto nell’adoperare questo tipo di innesto, il deumidificatore sarà privato della vaschetta di raccolta. È molto importante a tal fine assicurarsi che il tubo di drenaggio assuma una traiettoria in pendenza in modo tale da consentire all’acqua di defluire correttamente.

Attacco lento deumidificatore.

L’attacco rapido è contraddistinto dalla presenza, sulla parte esterna del mobile, di un raccordo al quale serrare il tubo di drenaggio. In base al modello lo possiamo trovare in posizione laterale o posteriore, comunque sempre visibile o posto sotto un piccolo sportellino. In ogni caso l’innesto non consente la fuoriuscita dell’acqua fino a quando non viene collegato il tubo. Su taluni modelli è presente un tappo in gomma, in altri un tappo avvitato ed in altri ancora un sistema di innesto che lo apre rendendo possibile il defluire dell’acqua.

Attacco rapido deumidificatore.

Questo sistema rispetto al precedente come è ovvio è molto più facile da utilizzare e veloce nella fase del collegamento e non comporta la necessità di togliere la vaschetta dell’acqua. Anche in questo caso particolare attenzione deve essere data al traiettoria del tubo, che deve possedere la pendenza necessaria al deflusso dell’acqua. In caso di mancanza di pendenza, pertanto di una non corretta parabola, l’acqua viene fatta confluire nella vaschetta, fin quando non si raggiunge il livello massimo consentito.

Pubblicato il 14/01/2018
 
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