Quali sono e come si differenziano le tecnologie di compressore nel climatizzatore d’aria

di Antonello Careri - pubblicato il 06/04/2013 - aggiornato - lettura in minuti

Una delle componenti più importanti del climatizzatore d’aria è il compressore, che ha la funzione di comprimere e mandare in circolo il gas refrigerante, consentendo il funzionamento del sistema aria condizionata.

Parliamo del compressore in quanto ci sono diverse tecnologie che possono essere impiegate e che, a seconda di quale, possiamo avere dei risultati migliori in termini di prestazioni e durata. Certamente il costo dei compressori è diverso e conseguentemente anche l’ammontare complessivo del climatizzatore, però conoscendo la differenza di prestazioni, si può certamente fare una valutazione stimando il beneficio spesa/performance.

In linea generale i compressori si dividono in alternativi, che a loro volta si distinguono in base alla conformazione in ermetici, semi-ermetici e aperto, e rotativi con la suddivisione tra il modello a lame, scroll, a vite, centrifughi semi-aperti e centrifughi aperti. Ognuno di questi compressori è in grado di produrre una determinata capacità frigorifera, tralasciando tra quelli alternativi il modello semi-ermetico e aperto, che sono impiegati nella produzione di impianti destinati a grandi superfici, teniamo in considerazione il modello ermetico che ha una capacità frigorifera ideale anche per ambienti domestici.

Il compressore alternativo è costituito dalla presenza di pistone, cilindro, valvole di tenute ed altro. Qui il pistone, uno o più di uno a seconda della potenza, aspira e comprime il gas refrigerante, mentre le valvole di mandata e di aspirazione gestiscono la tenuta del fluido refrigerante. Per dare un’idea concreta è identificabile con il sistema di compressione dei pistoni dell’automobile. Anche per i compressori rotativi, per gli impianti destinati ad ambienti domestici, possono essere impiegati, per via della potenza, i modelli a lame e scroll, gli altri sono sempre destinati ad impianti per grandi superfici. Per compressore rotativo si intende quello in cui la compressione del gas refrigerante avviene tramite delle giranti, delle viti, delle spirali, delle lame, cilindri rotanti ed altro. In buona sostanza la compressione è continua e non caratterizzata dalle fasi di spinta tipiche del motore alternativo.

Fatta questa distinzione generale, diciamo subito che il tipo di compressore utilizzato per la maggior parte degli impianti domestici è di tipo rotativo scroll, il modello alternativo è superato, anche se alcuni climatizzatori possono montarlo ancora, ma sono quasi inesistenti, almeno per i mercati più all’avanguardia. La compressione del gas avviene tramite l’azione congiunta di due spirali evolventi, la prima rimane fissa, mentre la seconda compie un movimento orbitale, generando delle sacche di gas che si comprimono e si spostano verso l’interno in modo uniforme.

Nei climatizzatori on-off il motore rotativo scroll funziona con una velocità fissa, in funzione delle fasi di richiesta di flusso d’aria. Nel climatizzatore inverter la velocità è regolata in funzione della quantità di flusso necessaria al raggiungimento della temperatura impostata. A seconda del produttore il motore rotativo scroll tradizionale ha subito dei miglioramenti, che lo hanno reso più efficiente. Vengono fuori così dei nomi associati come compressore Twin Rotary, Digital Scroll, Compressore Swing ed altri. Le innovazioni portate possono essere riconducibili all’introduzione di magneti in neodimio, che permettono una migliore efficienza o alla gestione digitale PAM (Pulse Amplitude Modulation), che consente un controllo per gestire al massimo le prestazioni. L’impiego di questo tipo di compressore sono da ricondurre a più vantaggi, quali: la migliore gestione del gas refrigerante, con l’annullamento di perdite ed un aumento delle prestazioni; la riduzione del rumore; minori componenti e minore possibilità di rotture e guasti.

tags: motore

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