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Etichettatura energetica per i ventilatori residenziali

di Antonello Careri
Giorno 1 gennaio 2016 sono entrati in vigore due nuovi regolamenti che disciplinano il settore della ventilazione, ovvero il regolamento (UE) n. 1253/2014, che istituisce delle specifiche di progettazione e di eco compatibilità a cui attenersi, ed il regolamento delegato (UE) n. 1254/2014, che regolamenta l’etichettatura energetica.

Alla base dell’introduzione dei regolamenti vi è, per il primo la necessità di ridurre, considerata la notevole quantità di prodotti messi in commercio ed il loro non indifferente impatto ambientale, quest’ultima condizione con l’introduzione di regole, che non comportano costi eccessivi, ma permettono l’introduzione di linee guida per una progettazione ecocompatibile; per il secondo, considerata l’altissima diffusione di apparecchi per la ventilazione e che la loro richiesta di energia elettrica a livello globale rappresenta una consistente fetta della domanda complessiva, e che nonostante la loro efficienza sia notevolmente migliorata, non essendoci autoregolamentazioni di settore, e considerando che la potenzialità di miglioramento ai fini del risparmio energetico globale è molto elevata, ne stabilisce l’etichettatura energetica.

Nello specifico degli apparecchi destinati alla ventilazione, questi vengono divisi tra quelli residenziali, per i quali è prevista l’etichettatura energetica, e quelli non residenziali. Della prima categoria, sono comunque esclusi gli apparecchi che hanno un assorbimento inferiore ai 30 watt, progettati per disparate finalità e che si considerano essere impiegati in modo non continuativo o occasionale, presenti sul mercato in quantità elevatissime, costituirebbero un enorme onere amministrativo, e pertanto al momento, ma non è detto per il futuro, esclusi.

Rientrano pertanto negli apparecchi che necessitano dell’etichettatura energetica i ventilatori, sia essi estivi, quindi ci rifacciamo ai classici ventilatori a piantana, da tavolo, da terra, che altri prodotti, con un assorbimento superiore ai 30 watt. A titolo informativo molti dei ventilatori che vengono impiegati in estate, sono al di sotto di tale parametro, ma ce ne sono certamente alcuni, quindi potrà capitare di trovare esposti ventilatori dotati di etichettatura energetica ed altri no.

Ci sono due tipi di etichette, una per i modelli di ventilatori unidirezionali (UVU) ed una per i modelli bidirezionali (UVB). Il primo tipo produce un flusso d’aria che va verso una sola direzione, quindi dall’interno verso l’esterno (espulsione) o dall’esterno verso l’interno (immissione). L’altro produce un flusso d’aria tra l’interno e l’esterno di un ambiente ed è equipaggiato da una ventola di immissione e di una di espulsione.

Energy label ventilatore unidirezionale:

Energy label ventilatore unidirezionale.

Energy label ventilatore bidirezionale:

Energy label ventilatore bidirezionale.

In entrambe le etichette energetiche i dati riportati sono uguali, quindi il nome o il marchio del fornitore ed il modello dell’apparecchio; la tabella arcobaleno con indicazioni delle classi dalla A+ fino alla G e freccia nera con la classe di appartenenza in corrispondenza della lettera sull’arcobaleno; la rumorosità espressa in decibel; i metri cubi di aria trattata in un’ora di funzionamento; una sola freccia di colore ciano per i modelli unidirezionali e due freccia contrapposte per i modelli bidirezionali.

Come si può notare non è indicato il consumo energetico, ma soltanto la classe di appartenenza, per ognuna delle quali è calcolato un coefficiente che tiene in considerazioni diversi fattori, e che si esprime nel SEC in kWh/a.m2, ovvero il consumo specifico di energia per ventilare 1 m2 di superficie abitabile riscaldata in un'abitazione o in un edificio.

Classe SEC SEC in kWh/a.m2
A+ SEC < – 42
A – 42 ≤ SEC < – 34
B – 34 ≤ SEC < – 26
C – 26 ≤ SEC < – 23
D – 23 ≤ SEC < – 20
E – 20 ≤ SEC < – 10
F – 10 ≤ SEC < 0
G 0 ≤ SEC
Pubblicato il 03/02/2016
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