Il congelatore a pozzo o a pozzetto come dir si voglia, è molto più diffuso rispetto a quello con i cassetti, il motivo che ha portato ad una sua maggiore diffusione è da ricondurre al rapporto prezzo/capacità molto più conveniente rispetto al suo concorrente. Al di la di questa considerazione prettamente economica, vediamo come succede da un punto di vista pratico nel sistema di raffreddamento e nella gestione degli alimenti.
La cella del pozzetto ha una qualità di congelazione uguale, anche se la zona più fredda è esattamente quella limitrofa alle pareti ed al fondo, dove passa il gas refrigerante, mentre verso il centro la propagazione del freddo è più lenta, anche se una volta riempito per conduzione il freddo arriva regolarmente agli alimenti.
In fase di apertura l’aria fredda non ha una eccessiva dispersione, essendo più pesante dell’aria calda, tendendo a rimanere in basso. Il suo punto di forza ma che è anche la sua debolezza è di possedere un’unica cella libera, nella quale diventa molto pratico riporre liberamente alimenti anche ingombranti. Tuttavia la mancanza di divisioni e la non presenza di scomparti impone di posizionare gli alimenti uno sull’altro e questo da un punto di vista pratico comporta due svantaggi.
Lo spazio utile interno, per intenderci i litri netti, che possono essere desunti dalla scheda tecnica o dall’energy label, non si riesce a sfruttare al 100%. Questo non perché la cella del congelatore non può essere riempita fino al bordo, ma perché la sua gestione diventerebbe impossibile. Quindi si potrebbe sostenere che per una gestione più semplificata non bisogna occupare oltre i ¾ della cella.
Il secondo svantaggio, che è strettamente legato al primo è la difficoltà di gestione degli alimenti. Non è infatti semplice riporli in modo ordinato e il conseguente posizionamento di uno sull’altro comporta una difficoltà nel prendere quelli posizionati sotto.
Nel congelatore verticale la propagazione dell’aria fredda avviene dalle pareti ed allo stesso tempo dalle serpentine posizionate sotto i cassetti, questo garantisce una maggiore omogeneità della temperatura al suo interno. La presenza dei cassetti, a parte la limitazione che impone nell’ingombro degli alimenti, che devono essere di dimensioni tali da poterci entrare, consente un’accurata disposizione degli alimenti al loro interno, che si traduce in due aspetti molto vantaggiosi nella gestione giornaliera.
In primo luogo, l’oramai quasi totale utilizzo di materiali trasparenti per i cassetti, permette una immediata identificazione degli alimenti, che se opportunamente suddivisi e catalogati ci consente di ridurre al minimo il tempo in cui rimane aperto lo sportello, evitando dispersioni di aria fredda, con un chiaro vantaggio per il risparmio energetico.
Secondo aspetto positivo è la possibilità di sfruttare il 100% del volume netto disponibile, infatti gli alimenti non si ammassano uno sull’altro ma riempiono completamente un cassetto, dove anche quelli più in fondo, estratto il cassetto sono facilmente raggiungibili. Anche prendere gli alimenti, ad altezza uomo, senza doversi abbassare è un vantaggio da considerare.
In entrambi i modelli è importante effettuare uno sbrinamento periodico, a meno che non siamo in presenza di tecnologia no frost, al fine di garantire la massima efficienza nel raffreddamento e in quello a cassetti, che gli stessi si incastrino impedendone l’apertura, con la formazione di ghiaccio.
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