La termocoppia della cucina, oramai obbligatoria su tutti i piani di cottura di qualsiasi tipologia, ha la funzione di bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento accidentale del fornello.
Una dotazione di sicurezza molto gradita e apprezzata, che tranquillizza molto il consumatore, noi tutti, nelle nostre case, dove siamo al sicuro da questo punto di vista. Succede però che può rivelarsi una rottura nel momento in cui si rompe, perché ci impedisce di utilizzare il fornello. Riusciamo ad accenderlo normalmente, teniamo come sempre il pomello premuto per alcuni secondi, lo rilasciamo e la fiamma si spegne, ripetiamo l’operazione mantenendolo premuto per più secondi, lo liberiamo lentamente con un minimo di suspense, ma la fiamma si spegne ancora. È la valvola di sicurezza che è andata, e per rimediare dobbiamo sostituirla.
Prima di vedere i passaggi necessari per la sostituzione, capiamo come funziona per capire dopo può celarsi l’anomalia di funzionamento, che può anche non essere la termocoppia in sé.
Quello che vediamo a vista della termocoppia è una asticella che spunta sul nostro piano di cottura in corrispondenza del fornello, ma oltre a quello che vediamo c’è molto di più, difatti ciò che vediamo è la parte finale, alla quale è collegato un filo in rame, che può avere una lunghezza variabile a seconda del bruciatore che deve raggiungere sul piano di cottura, che termina con un innesto faston o di altro tipo.
L’asticella si infila nella base metallica del fornello solitamente dal di sotto e ad esso bloccata tramite un dado di piccole dimensioni, questo è fondamentale per fare massa e consentirne il funzionamento. Dall’altro lato il faston viene collegato all’innesto che è presente nel corpo del rubinetto del fornello. Al di sotto di questo innesto, incappucciato con un coperchio filettato, c’è un magnete, che è responsabile proprio della chiusura del rubinetto e quindi del passaggio del gas.
Da un punto di vista pratico nel momento in cui viene accesa la fiamma, questa riscalda la termocoppia, che restituisce un valore termico al magnete, che consente il passaggio del gas.
Dalla descrizione quindi è chiaro che la responsabilità della mancata tenuta della fiamma può essere sia la termocoppia che il magnete. Per stabilirlo possiamo intraprendere due strade, quella della sostituzione dei componenti oppure quella del test dei valori.
In entrambi i casi è necessario smontare la termocoppia, quindi procediamo con l’estrazione dei pomelli e svitiamo tutte le viti che sono sul piano e che lo fissano alla parte metallica inferiore. Una volta svitate dobbiamo avere visione della parte interna del piano e procedere con mollare il bullone che fissa la termocoppia al fornello e successivamente sganciare il collegamento faston. A questo punto con un tester in posizione millivolts, facciamo fare contatto ad una punta all’interno del faston e l’altra sull’esterno, facendo attenzione a non farle urtare, e con un accendino riscaldiamo la punta della termocoppia. Se sul tester vediamo il valore iniziare a salire gradualmente e poi scendere nel momento in cui rilasciamo la fiamma dell’accendino, significa che funziona e per esclusione possiamo sostituire il magnete, in caso contrario la termocoppia è interrotta ed è da sostituire.
Infine facciamo molta attenzione che la punta della termocoppia sia in corrispondenza della fiamma, ovvero deve essere ben riscaldata, in quanto se c’è anche un minimo di distanza, il calore sarà insufficiente al riscaldamento e nonostante i componenti siano funzionanti, la fiamma si spegnerà comunque. Quindi in caso di sostituzione è bene portare la vecchia e soprattutto verificare che l’altezza della nuova sia uguale alla vecchia.
Normalmente il fuoco piccolo, rapido e semirapido, insomma quelli normali montano una misura, mentre la doppia o tripla corona ne montano una più alta.