Uno delle stufe più diffuse per il riscaldamento elettrico è il termoconvettore, è composto da un telaio in lamiera, che può variare come consistenza in base al produttore, all’interno del quale è posizionata una resistenza elettrica. In alcuni modelli al suo interno c’è una ventola, che spinge l’aria verso l’esterno, in questo caso può essere chiamato termoventilatore.
Il telaio che assume la forma di un parallelepipedo rettangolo, è aperto nella parte superiore, dalla quale fuoriesce l’aria calda, e dalla parte inferiore.
Al suo interno ci sono i pochi elementi essenziali al suo funzionamento, ovvero la resistenza elettrica, solitamente da 2000 watt (in alcuni casi è di 2400 watt), una ventola, l’apparato comandi, che è agganciato al telaio lateralmente e si estende al di fuori con i pulsanti necessari per l’impostazione del funzionamento. Chiaramente i vari elementi interni sono collegati con i fili elettrici che conduco la corrente e ne consentono il funzionamento.
In commercio si trovano diversi modelli, di differenti produttori, ognuno dei quali ha caratteristiche di base uguali, e non si differenziano l’uno dall’altro se non per una forma leggermente diversa, in alcuni casi leggermente più grande, in altri più bombata, in altri ancora con degli intagli al telaio, anche se in linea di massima sono tutti molto simili.
Ci sono tuttavia dei modelli che propongono delle caratteristiche che generano una differenza di qualità, ma prima di analizzare questi modelli, vediamo quali sono le prestazioni di base che appartengono a tutti i termoconvettori.
Esternamente troviamo il quadro comandi sul quale ci sono, a seconda del modello due manopole o due pulsanti ed una manopola. La prima manopola o i due pulsanti, regolano la potenza di funzionamento, ci sono tre posizioni sulle quali si può impostare la potenza: 750/1250/2000 watt.
Nel caso in cui c’è la manopola è indicata la posizione sulla quale bisogna orientarla per impostare la potenza, con dei riferimenti identificativi come un pallino, due pallini, tre pallini, o una lineetta, due lineette, tre lineette. Nel caso dei pulsanti, sul primo c’è una lineetta mentre sul secondo ce ne sono due, schiacciando il primo si ha la forza minima, con solo il secondo la media, con tutti e due si ha la somma di 750 + 1250 per un totale di 2000 watt.
La seconda manopola, termostato, ha invece la funzione di regolare la temperatura, la sua posizione corrisponde ad una gradazione, raggiunta la quale la stufa si spegne.
Su alcuni modelli di termoconvettori può esserci anche il timer, un utile strumento che consente di impostare l’accensione e lo spegnimento automatico. Ha la forma di un orologio con tanti piccoli pioli con i quali si possono impostare più fasi di accensioni e di spegnimenti che possono ripetersi per un periodo di tempo illimitato.
La stufa riesce a riscaldare approssimativamente ambienti di circa 60 metri cubi ed il suo consumo è variabile in base alla potenza di posizionamento fino ad un massimo di 2 kwh o 2,4 kwh nel caso del modello di 2400 watt.
I modelli dotati di ventilazione possono essere di due tipi, con ventilazione separata o abbinata. Nei termoventilatori con funzione separata un pulsante ne attiva il funzionamento, negli altri modelli parte automaticamente all’accensione. La ventola contribuisce a diffondere il calore più velocemente nell'ambiente.
Per concludere ci soffermiamo su quelle che sono i plus in più che propongono alcuni modelli. Primo fra tutti è la robustezza, confrontandoli si può notare come lo spessore e la resistenza della lamiera nei modelli più costosi è più consistente. Altri modelli impiegano un sistema di doppia ventilazione separata, per migliorare ed aumentare la diffusione del calore. Altri modelli al loro interno impiegano una “bacchetta” contenente dell’olio che si riscalda con il calore dal quale è attraversata, contribuendo a mantenere maggiormente il caldo.