Macchine da caffè meccaniche ed elettroniche differenze e consigli per un buon caffè

di Antonello Careri - pubblicato il 04/05/2011
Bevanda molto consumata nel nostro paese, parte integrante di ogni buona colazione è il caffè, lungo, espresso o corto, una giornata non inizia senza una buona tazzina, per continuare con una pausa relax al bar, o un caffè digestivo dopo pranzo.

Oggetto di valutazioni scientifiche, alcune volte discordanti sulla quantità consigliata e sul suo effetto benefico o no, sul nostro organismo, continua ad essere parte integrante dell’alimentazione di milioni di persone.

Per chi non vuole rinunciare, anche a casa, ad un caffè buono come al bar, non resta che scegliere tra l’ampia gamma di caffettiere.

Fondamentalmente possiamo raggruppare e dividere le macchine in due gruppi: meccaniche e digitali.

La caffettiera meccanica raggiunge una pressione massima di 15 bar ed è caratterizzata da un suo utilizzo manuale tramite il braccio. Il caffè è utilizzabile solo macinato in polvere, con la cialda e la capsula. Alcune sono dotate di filtro crema, capace di rendere il caffè cremoso come quello del bar.

L’utilizzo nella caffettiera  meccanica della polvere, piuttosto che della cialda o la capsula può fare la differenza per un buon caffè. Inserire più polvere o effettuare una pressatura più o meno forte, può generare un risultato completamente diverso in positivo o in negativo, in questo senso ci sono sostenitori e contrari di questa pratica. L’utilizzo dei predosati garantisce dei risultati sempre in linea con le prestazioni della caffettiera.

Da un punto di vista pratico la polvere risulta essere un po’ antipatica generando sporco, diversamente la cialda ed ancor di più la capsula garantiscono maggiore facilità di utilizzo garantendo maggiore velocità nella preparazione e pulizia.

Le macchine digitali consentono, per un loro funzionamento ideale, l’esclusivo utilizzo di caffè a chicco, viene inserito in un apposito contenitore, macinato al momento e nella quantità necessaria per la preparazione di un caffè. Da un’apposita manopola può essere regolata la macinatura del caffè per personalizzarne il gusto e l’intensità dell’aroma. Per chi rimane senza chicchi o vuole utilizzare una miscela già macinata c’è uno scomparto (di dimensioni ridotte) che ne consente un suo uso.

Caratteristiche sempre più innovative permettono di prepararlo velocemente e con una qualità eccellente, ma oltre alle performance della caffettiera conta tantissimo come viene preparato, piccole accortezze che possono fare del nostro preparato una bevanda squisita.

Prima regola fondamentale è di tenere la macchinetta sempre calda, per consentire al caffè di sprigionare tutto il suo aroma ed allo stesso tempo di eliminare le alterazioni di gusto generate solitamente dalle parti metalliche ed in gomma dell’apparecchiatura. Certo che, non preparando grosse quantità come al bar, per evitare un consumo continuo e superfluo di elettricità, basterà accendere la macchinetta almeno 15 minuti prima della preparazione.

Nella macchina meccanica una volta inserito il braccio, va subito dato l’avvio all’erogazione del caffè, per limitarne il contatto con il calore, che potrebbe alterarne il gusto.

Per concludere teniamo alla manutenzione pulendo costantemente tutte le componenti: vaschetta dell’acqua, filtro, porta filtro ed in particolare l’ugello di fuoriuscita del caffè. Per ridurre la formazione di calcare utilizzare acque non particolarmente dure ed effettuare di tanto in tanto una decalcificazione del gruppo erogatore del caffè.

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