Oggi però ci occupiamo del suo impiego in modalità inversa, ovvero per raffreddare in inverno o quando fuori è freddo e riscaldare in estate. È vero, sembra strano, ma nella realtà ci può essere questa necessità. Pertanto andremo a delineare un esempio per rendere l’idea di quale condizione lo può richiedere e soprattutto capire quali impianti sono in grado di soddisfare questa particolare esigenza, in modo tale che in fase di scelta si conoscano le caratteristiche del quale possesso è necessario accertarsi. Lo rammentiamo non tutti gli impianti possono farlo!
Facendo premessa: dal telecomando del condizionatore possiamo impostare una specifica temperatura, compresa in un arco che solitamente va dai 16°C ai 32°C, questo non ci deve indurre però a pensare che indipendentemente dalla modalità impostata, quindi raffreddamento o riscaldamento, il risultato ottenuto sarà il medesimo. Difatti se è impostata la prima, l’impianto lavorerà in modo da estrarre il calore dall’aria interna per portarlo all’esterno, quindi l’aria privata di calore verrà immessa nell’ambiente fredda. Nell’altra modalità, verrà prelevato il calore che c’è all'esterno ed immesso nella stanza.
Da questo si deduce che, se siamo in estate ed abbiamo una temperatura interna di 35°C, useremo la modalità raffreddamento. Al contrario in inverno alla presenza di 8 °C interni utilizzeremo la modalità di riscaldamento per portarvi calore.
In regime di raffreddamento potremmo notare che accostando la mano allo split, sentiremo uscire aria fresca, mentre nella modalità riscaldamento l’aria in uscita sarà calda.
Per altre ragioni, tornando al tema di questo articolo, però potremmo avere l’esigenza di dovere raffreddare un ambiente anche durante l’autunno o l’inverno o al contrario riscaldarlo durante l’estate.
Ad esempio, nel primo caso, parliamo di ambienti, dove si svolgono specifiche attività, oppure dedicati al mantenimento di determinate apparecchiature. Possiamo pensare, così sommariamente, a locali tipo panifici o pizzerie ed altro, nel secondo ad un ambiente dove sono presenti dei server o altre apparecchiature che riscaldano la stanza.
Nel caso estivo invece possiamo pensare ad abitazioni localizzate in ambienti di montagna, dove tra il giorno e la notte l’escursione termica è tale da rendere l’aria molto fredda e quindi trovarsi a soggiornare in ambienti freddi.
Per essere pratici riportiamo i due esempi sopra citati in una condizione concreata, quindi siamo in inverno, la temperatura esterna è di -4°C mentre nel locale, pizzeria, panificio, server o altro, la temperatura è molto alta, diciamo che ci sono 28°C. In questo caso la modalità da impostare sul telecomando, sebbene siamo in inverno e fuori fa freddo è quella del raffreddamento, così che l’impianto lavori, prelevando il calore che c’è all’interno per veicolarlo fuori.
Nel secondo caso, siamo in una baita di montagna, all’esterno ci sono 10° C ed in casa 15° C. Sebbene siamo in estate la modalità da impostare è quella del riscaldamento, così che il condizionatore lavori per recuperare il calore dall’esterno e lo porti dentro.
Abbiamo voluto portare l’attenzione su queste particolari esigenze, non principalmente per indicare quale modalità bisogna impostare, circostanza in alcuni casi dubbia, ma per porre l’attenzione sui dati tecnici ai quali bisogna fare riferimento per capire se un determinato impianto è in grado di lavorare in tali circostanze.
Difatti non tutti i condizionatori possiedono le stesse caratteristiche tecniche, pertanto in virtù di questa certezza, per identificare il modello che le possiede è necessario visionare la sua scheda tecnica. Su di essa sono riportati dei dati, una dicitura che stabilisce il range (intervallo) di temperature entro il quale quel dato modello è in grado di lavorare in regime di riscaldamento e raffreddamento.
A titolo di esempio riportiamo l’estratto di alcuni impianti che riportano tale indicazione:
Olimpia Splendid modello ARYAL.
Hitachi serie RAK-RPB.
Hitachi serie RAK-RPB.
Mitsubishi serie MSZ-FH.
Mitsubishi serie MSZ-LN.
Daikin serie FTXJ-MW.
Daikin serie FTXZ.
Ricordiamo che i dati riportati sono indicativi e possono subire delle variazioni. Sono riportati al fine di far comprendere le differenze di cui abbiamo parlato e consentirne una facile individuazione per eventuali scelte.
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