Come è risaputo, un condizionatore fisso, come gli split da parete, generano acqua durante il loro funzionamento. Questo fenomeno, che può sembrare strano, è del tutto normale e varia a seconda dalla modalità impostata: raffreddamento, riscaldamento o deumidificazione. Solo in modalità ventilazione non si forma acqua. Per chi desidera approfondire altri processi, si rimanda alla lettura dell'articolo sul funzionamento del condizionatore. In questa stesura ci limiteremo a spiegare perché si crea l’acqua! Molto semplicemente il condizionatore sottrae calore dall’aria, e con esso anche umidità. Questa si condensa su una superficie fredda, chiamata condensatore, esattamente come accade quando si versa dell’acqua fredda in un bicchiere e si formano gocce all’esterno. Ricordiamo che l'impianto possiede il condensatore e l'evaporatore, due parti dello stesso circuito, che a seconda della modalità di funzionamento invertono la loro funzione. In modalità raffreddamento o deumidificazione, il condensatore si trova nello split interno, mentre in riscaldamento è fuori. Quando il condizionatore è in modalità freddo o deumidificatore l'umidità contenuta nell'aria, impattando con il condensatore freddo, si trasforma in acqua. Essa scivola sulle alette del condensatore e viene raccolta in una vaschetta e poi convogliata all’esterno attraverso un tubo. In modalità riscaldamento, invece, con il ciclo frigorifero invertito, l’acqua si forma all’esterno, fuoriuscendo sempre dal motore.
In conclusione l'acqua esce da sotto il motore del condizionatore, da dove il tubo di scolo interno confluisce alla raccolta di acqua del motore stesso. In definitiva la pipetta è lo scolo dell'acqua usato per tutte le modalità di funzionamento, fatta eccezione per la sola ventilazione che non produce acqua. Ma se non esce acqua significa che c'è un problema? La risposta è si, ma non necessariamente. A tal proposito è necessario fare una distinzione sul percorso del tubo di condensa. A seconda di come è stato installato l’impianto, il tubo di scarico potrebbe essere collegato direttamente al motore, come riportato nell'esempio (A) o seguire un percorso autonomo verso uno scolo indipendente, come proposto nell'esempio (B). Nel primo caso la linea verde rappresentano i tubi per il gas e l'alimentazione ed al contempo, anche se lo abbiamo evidenziato con il colore azzurro, passa anche il tubo di scolo. Esso raggiunge il motore che si trova più basso rispetto allo split, e confluisce con la pipetta (x), dalla quale si dirama il tubo di scolo definitivo. In questo caso il punto di uscita dell'acqua di condensa è lo stesso. Nel secondo caso, trovandosi lo split più basso del motore, lo scolo dello split, deve seguire un percorso in discesa, e ci troveremo con due punti dai quali l'acqua fuoriesce. A seconda di quale condizione ci si trovi, si può ravvisare una situazione diversa. Con l'esempio (A) l'acqua uscirà, indipendentemente dalla modalità di funzionamento, dall'unico scolo (1), mentre nell'esempio (B), uscirà dallo scolo (1) in modalità di riscaldamento, e dalla scolo (2) quando funziona in deumidificatore.
L'espulsione dell'acqua avviene in modo quasi sempre regolare, tra poco vedremo alcuni casi in cui non avviene. In ogni caso aver stabilito delle differenze di installazione e da dove dovrebbe uscire l'acqua, ci mette nella condizione di sapere dove guardare per capire cosa sta succedendo quando non esce acqua.
Ora che abbiamo compreso il processo di raccolta dell’acqua e il percorso che segue prima di essere espulsa all’esterno, possiamo analizzare le cause nel caso in cui non esce acqua dal condizionatore. Supponendo che questa anomalia si presenti dopo un precedente funzionamento regolare, ad esempio, se in passato o l’anno precedente l’acqua usciva normalmente, è possibile identificare il problema come appartenente a una delle seguenti categorie:
1) tecnico;
2) di impostazione;
3) di manutenzione o pulizia;
4) ambientale;
Se il problema è di natura tecnica, significa che c’è un guasto o un malfunzionamento legato allo scambio termico. Una delle cause più comuni è una perdita di gas refrigerante, che compromette l’intero processo di raffreddamento o riscaldamento. Questo tipo di problema si manifesta chiaramente con un’aria che esce dallo split meno fredda o calda del normale, e nel corso del tempo tende a perdere ulteriormente di temperatura. In casi più gravi, il condizionatore potrebbe non raffreddare o riscaldare affatto. In questo caso è necessario richiedere l’intervento di un tecnico abilitato Fgas. Un'altra possibile causa è una rottura o perdita nel tubo di scarico della condensa. Questo guasto potrebbe trovarsi in un punto imprecisato del percorso che la condensa compie, dal momento in cui esce dallo split fino all’innesto con il motore o il raccordo di scarico. In questi casi, l’acqua potrebbe disperdersi prima di arrivare all’esterno.
Le impostazioni del condizionatore giocano un ruolo cruciale nel determinare se l’acqua venga prodotta e scaricata correttamente. Quando si utilizza il telecomando, è essenziale selezionare la modalità di funzionamento appropriata al periodo. In alcuni casi, potrebbe capitare di impostare per errore la modalità riscaldamento o la sola ventilazione, in estate, anche se a una temperatura apparentemente bassa, o, al contrario, la modalità di raffreddamento per riscaldare. Queste modalità fuori periodo, oltre a non produrre l'effetto desiderato, non producono condensa per come normalmente avvien. La modalità ventilazione, in particolare, non genera condensa, mentre il riscaldamento potrebbe produrne, ma in quantità molto limitata e non visibile nel normale scarico dell’acqua.
Abbiamo visto che l’acqua dall’interno viene portata all’esterno e quindi si vede uscire, tramite un tubo, che potrebbe otturarsi. In questo caso dobbiamo controllare che la vaschetta del condizionatore non sia ostruita, che ci sia la giusta pendenza, quindi che il tubo di scarico non faccia delle curve verso l’alto, che impediscono il corso dell’acqua. Potrebbe essere una buona abitudine, sempre che la parte esterna sia facilmente raggiungibile, tappare l’uscita del tubo, chiaramente nel periodo invernale e se non viene impiegato in deumidificazione, per evitare che animali o insetti vi costruiscano nidi tappandolo. Ci rendiamo conto che c’è una ostruzione nel momento in cui constatiamo uno sversamento di acqua dallo split.
Se l’acqua non viene scaricata dal condizionatore ma l’aria in uscita è fredda e l’ambiente si raffresca regolarmente, potrebbe trattarsi di una condizione ambientale. Questo significa che l’umidità presente nell’aria è particolarmente bassa, riducendo al minimo la formazione di condensa. In assenza di umidità sufficiente, il processo di condensazione non produce una quantità rilevante di acqua. Inoltre, quando il condizionatore opera in modalità riscaldamento, la situazione può essere diversa. Se l’umidità nell’aria è bassa, la quantità di condensa generata sarà comunque limitata. Tuttavia, può accadere anche che, durante i cicli di sbrinamento ravvicinati, il ghiaccio accumulato sul condensatore venga rapidamente trasformato in vapore dal gas caldo utilizzato per lo sbrinamento. In questo processo, la brina passa direttamente allo stato gassoso, venendo espulsa nell’aria come vapore e non come acqua. In questi casi, non si tratta di un malfunzionamento ma di una normale conseguenza delle condizioni ambientali e del funzionamento in riscaldamento.
In questo video analizziamo le possibili cause per cui non esce acqua dalla parte esterna del condizionatore. Si tratta di una situazione comune che può dipendere da fattori tecnici, di impostazione, di pulizia o ambientali. Ti mostreremo come identificare la causa principale del problema, spiegando i meccanismi che regolano la formazione e l’eliminazione della condensa durante il funzionamento del climatizzatore, sia in modalità raffreddamento che riscaldamento.
|