Scala di rumori reali per paragonare e comprendere la rumorosità del condizionatore
Un aspetto fondamentale quando si effettua la scelta di un climatizzatore è l’identificazione della rumorosità. Ai fini del benessere infatti, oltre ad una gradazione ed una percentuale di umidità ottimale nell’ambiente climatizzato è di basilare importanza non avvertire rumore, soprattutto negli ambienti dedicati al riposo come la camera da letto. Il rumore è una componente che disturba il benessere psicofisico ed in alcuni casi se prolungato e particolarmente intenso può provocare danni alla salute.
Il livello di rumorosità di un climatizzatore si misura in dB(A), la pressione sonora percepita dall’orecchio umano, minore saranno i decibel e maggiore è il livello di confort che si avverte nell’ambiente.
La rumorosità attualmente può essere letta sui cataloghi delle aziende produttrici, l’energy label ha un riquadro dedicato alla dichiarazione della rumorosità, tuttavia l’attuale normativa non impone l’obbligo per il produttore di dichiararla e nella quasi totalità dei casi viene omessa. Attualmente si sta lavorando ad un ampliamento della normativa che prevede, oltre alla revisione del metodo di calcolo, di alcuni dati tecnici, una nuova energy label che evidenzierà la performance del climatizzatore in silenziosità.
Allo stato attuale i migliori e maggiori produttori di climatizzatori dichiarano il dato sui loro cataloghi, in base a questo può essere fatto un confronto tra i vari modelli per scegliere il prodotto più silenzioso.
Addentrandoci ancor di più nella comprensione del livello di rumore, va fatta subito una distinzione tra le macchine on-off ed inverter, quest’ultime grazie ad una serie di accorgimenti tecnici sono più silenziose. Un climatizzatore in generale può essere considerato abbastanza silenzioso se si attesta su un indice inferiore ai 30 dB(A) ed in modo particolare se scende al di sotto dei 25 dB(A), alcuni condizionatori di grande qualità riescono a vantare i 19 dB(A).
Per comprendere meglio la percezione del rumore portiamo a riferimento una scala che identifica delle situazioni, che si manifestano nella vita reale abbinate alle quali si esprime la pressione sonora, quindi la percezione del rumore, che avvertiamo in queste circostanze.
Il livello oltre il quale l’orecchio umano riesce a percepire il rumore è di 10 dB(A), aumentando identifichiamo i 20 dB(A) con il rumore generato con il fruscio delle foglie di un bosco, 25 dB(A) con il cinguettio degli uccelli, 40 dB(A) è l’interno di una biblioteca, 50 dB(A) il rumore presente in un ufficio ed ancora 60 dB(A) l’interno di una vettura con passeggeri, per poi salire fino ad arrivare a livelli fastidiosi per il nostro udito. tags: rumore




