I diversi tipi di elettrosterminatori, le differenze, il loro funzionamento ed alcuni consigli

di Antonello Careri - pubblicato il 03/09/2011
Quando arriva l’estate, come se non bastasse dover fare i conti con il caldo e l’umidità, bisogna combattere le zanzare. Si tratta di una vera e propria lotta, le notti diventano teatro di battaglia contro il fastidiosissimo insetto, che disturba il nostro sonno con il suo insopportabile ronzio e le punture subite ci provocano un prurito irrefrenabile.

Le zanzare sono attratte dall’odore o meglio dall’anidride carbonica e l’acido l’attico che traspare dalla nostra pelle, essendo mosse nel loro operare dal loro canale prediletto: l’olfatto.

Utilizziamo in molti casi creme, spray o piastrine che hanno la capacità di non fare avvicinare le zanzare, ma in alcuni casi, e parliamo delle situazioni in cui ci troviamo a dover stare in grandi ambienti aperti o spazi pubblici ad operare in senso opposto, cioè attirare anziché allontanare le zanzare. Gli strumenti che ci vengono incontro per questa necessità sono gli elettrosterminatori, distinguibili in base al metodo di cattura in modelli a piastra collante, modelli con ventilazione ed infine quelli a folgorazione. Vediamo di capire le differenze così da poter identificare la migliore soluzione alla nostra esigenza.

Il modello a piastra collante è il più semplice nella sua composizione, il più silenzioso ed anche il meno diffuso. È formato da una lampada ultravioletta sulla quale c’è una pellicola collante funge da carta moschicida.

Il secondo tipo con l’ausilio della ventola risucchia la zanzara e comunque l’insetto nel vano con la lampada germicida uccidendolo.

L’ultimo è sicuramente il più potente ed indicato per superfici anche grandi, riuscendo ad attirare ed uccidere anche insetti di medie dimensioni. Una griglia elettrificata sprigiona la sua scarica elettrica nel momento in cui l’insetto, attratto dalla luce, si infila all’interno del vano illuminato. Congiuntamente alla terminazione del malcapitato insetto si avverte lo scrocchiare della scarica elettrica e una leggera puzza di bruciata generata dalla carbonizzazione dell’insetto.

Per concludere, alcuni piccoli consigli per utilizzare al meglio l’elettrosterminatore. Il primo consiglio e di utilizzarlo per ambienti domestici dove la concentrazione ed i tipi di insetti presenti rispondono alla natura della finalità per il quale è costruito l’apparecchio, per ambienti come stalle, allevamenti ed altro ci sono dei prodotti specifici. Infine vogliamo soffermarci sulla sua posizione all’interno dell’ambiente cui destinato, in modo da poter ottimizzare il risultato finale. Non deve essere posizionato in corrispondenza di porte e finestre, in quanto il suo compito è di eliminare gli insetti che sono nella stanza e non di attrarne dal di fuori. Non va posizionato nelle vicinanze di latri fonti luminose, ma nella penombra per rendere ottimale la sua forza attrattiva nei confronti degli insetti.

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