Come recuperare le tubazioni impiegate per un climatizzatore ad R22 passando all’installazione di uno nuovo a gas R410A

di Antonello Careri - pubblicato il 08/04/2013 - aggiornato - lettura in minuti

Il gas R22 impiegato per i vecchi impianti di climatizzazione, come stabilito da una normativa europea è stato messo al bando già da alcuni anni, a causa della presenza di sostanze gassose lesive per l’ozono.

Per i fluidi vergini a partire dal 1 gennaio del 2010 e per quelli recuperati dal 2014, devono essere utilizzati al loro posto dei gas non dannosi. In buona sostanza il gas R22 non è più presente sul mercato, se non di tipo recuperato, ma il costo elevato e la scarsità della sua presenza, impongono per operare su vecchi impianti di climatizzazione, con soluzioni alternative al suo impiego.

Ci possiamo trovare pertanto nella condizione in cui il vecchio climatizzatore ha subito una perdita di gas, a questo punto possiamo percorrere due strade: l’immissione di nuovo gas refrigerante nel circuito o la sostituzione del climatizzatore. In entrambi i casi abbiamo una problematica da affrontare. Nel primo la non reperibilità di gas R22, che ci obbliga all’impiego di gas alternativi denominati Retrofit, ovvero una miscela di diversi gas, che sostituita al vecchio refrigerante dovrebbe garantire il funzionamento dell’impianto.

In realtà l’impiego dei refrigeranti Retrofit, su impianti che erano stati progettati per altri tipi di gas, possono creare dei problemi o comunque generare dei difetti. Possiamo assistere infatti ad un calo di resa, un aumento del consumo energetico causato da una maggiore sollecitazione del lavoro del motore ed una maggiore rumorosità.

Nella seconda ipotesi i residui di cloro e di oli minerali che sedimentano nella tubazione, sono dannosi per un nuovo impianto di climatizzazione con gas R410 A ed inoltre lo spessore ed il diametro della tubazione può non essere uguale a quella del nuovo impianto. In questi casi prima di procedere alla sostituzione, bisogna operare un’attenta operazione di bonifica, pena un deterioramento dell’olio causato dalla presenza del cloro e dal forte calore che si genera durante il funzionamento, con conseguente rottura del climatizzatore.

Per questa seconda ipotesi, c’è un’altra soluzione che riteniamo sia molto vantaggiosa da più punti di vista, che vediamo dopo, quella dell’installazione di un climatizzatore della Mitsubishi Electric dotato della Replace Technology, una tecnologia che permette il riutilizzo delle tubazioni esistenti, anche con differente spessore, senza effettuare nessuna opera di bonifica.

Il tutto è possibile grazie a due particolarità, ovvero l’impiego di olio alchilbenzenico, estremamente stabile e che previene il deterioramento causato dalla presenza del cloro, e l’utilizzo di motori ad alte prestazioni, che sopprimono la formazione del calore e conseguentemente evitano il deterioramento dell’olio, le due cause, che come abbiamo visto precedentemente, sono i motivi che rendono necessaria la bonifica.

Ritornando ai vantaggi, è palese che vengono aboliti i costi della bonifica e quelli per le nuove tubazioni, ed in più si riduce fortemente la spesa per la manodopera, che diminuisce sensibilmente grazie all’eliminazione di tutte le opere murarie necessaria all’eliminazione ed all’incasso delle nuove tubature.

tags: sostituzione

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Maurizio da Catanzaro
Vorrei chiedere se cambiando tipo di refrigerante al mio condizionatore devo anche cambiare l'unità esterna, mi spiego climatizzatore attuale con gas 407 sto passando al 410 posso tenere solo l'unità esterna. Cavi collegamenti elettrici e cosi via tutto nuovo.
 
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