La durata media di un condizionatore è compresa tra i 10 ed i 15 anni. Si tratta di una stima che tiene in considerazione il fatto che l'impianto sia ben tenuto e sia oggetto di una regolare manutenzione, quale la pulizia del condizionatore. Tuttavia, è importante notare che la durata dipende anche da altri fattori, tra cui la qualità del condizionatore ed anche il tempo di utilizzo.
Condizionatori di marche leader nel settore, con un prezzo superiore ma che impiegano componenti di alta qualità, tendono ad avere una maggiore longevità rispetto a quelli di qualità inferiore. Inoltre, la corretta installazione e il corretto dimensionamento del condizionatore possono influire sulla sua durata. Un'installazione non a regola d'arte o un dimensionamento errato possono causare un'eccessiva usura dell'unità e ridurne la durata. La durata teorica ci fornisce delle indicazioni utili per stabilire preventivamente quando eseguire il cambio condizionatore.
Dire esattamente quando cambiare i condizionatori e per il "quando" intendere il momento esatto non è possibile. Ovviamente chiunque sia in possesso di un impianto funzionante non è interessato a sostituirlo con uno nuovo per non incorrere in delle spese evitabili o quantomeno rinviabili. Eccezion fatta per il bonus condizionamento che ha spinto tantissime famiglie, in possesso di impianti ancora funzionanti e, che magari non avrebbero avuto la necessità di essere sostituiti, ad usufruire della detrazione fiscale condizionatore, quali bonus al 50% o al 65%, ci sono dei "quando" non legati al tempo, ma ad una condizione ben precisa, che inducono alla sostituzione. Si parla di sostituzione condizionatori per:
1) Costi di riparazione elevati
2) Efficienza energetica
3) Rottura dell'impianto
4) Rispetto dell'ambiente
5) Confort ambientale
Se il condizionatore si guasta frequentemente o le riparazioni sono costose, potrebbe essere più conveniente sostituirlo anziché continuare a spendere dei soldi in riparazioni. Tale valutazione deve essere attentamente ponderata in relazione alla qualità del proprio impianto, di quale sia il suo valore, insomma rispetto alla spesa sostenuta inizialmente. Se si tratta di un prodotto di alta o altissima qualità, vale la pena pensare di ripararlo, ma se è un impianto economico che continua a presentare il conto per poter funzionare, è necessario, per quanto non si vorrebbe, sostituirlo!
Chi è in possesso di un condizionatore molto vecchio, a causa di una bassa efficienza energetica dell'impianto, sebbene lo stesso non presenti problemi di funzionamento, dovrebbe pensare di sostituirlo. Difatti gli attuali impianti sono molto più efficienti e consentono di ottenere un significativo risparmio sui costi di raffreddamento e riscaldamento nel lungo termine. Si tratta di una valutazione da farsi con dati tecnici, relativi ai consumi, alla mano e rapportarli al tempo di impiego del condizionatore. Se esso è utilizzato sia in estate che in inverno e per molte ore la sostituzione verso un sistema di aria condizionata di ultima generazione diventa economicamente conveniente, al contrario se viene usato solo pochi giorni all'anno il problema non si pone.
Abbiamo visto che la durata di un condizionatore può variare dai 10 ai 15 anni, anche se ci sono molti casi in cui un impianto giunge al termine della su attività, in tempi molto più brevi. Dopo un certo periodo, i condizionatori possono iniziare a funzionare in modo inefficiente o possono manifestare frequenti guasti. La sostituzione, dopo varie riparazioni o interventi laddove il difetto non è grave, quando intervenire diventa economicamente inconveniente, diventa necessaria. Il primo quando è delineato pertanto dalla rottura dell'impianto.
Infine, la sostituzione dei condizionatori può essere motivata anche da esigenze ecologiche. Molti sono i consumatori rispettosi dell'ambiente che scelgono di sostituire un vecchio condizionatore con uno che utilizza gas ecologico. Questa decisione è spinta dalla volontà di non essere complici di un impatto negativo dell'uso del condizionatore, sullo strato di ozono. La scelta di un condizionatore a gas ecologico è la testimonianza di un impegno verso la sostenibilità ambientale e contribuisce a creare un ambiente più sano e confortevole per tutte le generazioni presenti e future.
Si può valutare il cambio climatizzatore anche per questioni di comfort e di miglioramento dell'ambiente interno. Difatti i nuovi modelli, rispetto a quelli più datati, possiedono una serie di funzionalità aggiuntive, tra le tante la gestione del flusso dell'aria, la riduzione del rumore e tanto altro, che contribuiscono a creare un ambiente più piacevole e confortevole all'interno degli spazi abitativi o lavorativi.
Delineati i principali scenari che possono spingere alla sostituzione del condizionatore, vi è da dire che non tutti gli impianti sono uguali e non tutte le sostituzioni prevedono lo stesso tipo di lavoro. Tale differenziazione è correlata al tipo di gas in uso per l'aria condizionata oggetto della sostituzione. Per rendere il quadro più chiaro facciamo una distinzione tra i vari tipi di gas, di cui, allo stato attuale, un impianto potrebbe ancora impiegare, ed i tipi di oli che possono essere presenti nel circuito del climatizzatore ed infine cosa tutto questo comporta in fase di sostituzione. Tale spiegazione è da considerarsi utile nel momento in cui nel sostituire il vecchio impianto si vuole valutare la possibilità di recuperare le tubature esistenti, qualora invece si intende rifare tutto nuovo, il tipo di gas o di tubature, non ha nessuna importanza. I tipi di gas fino ad ora impiegati negli impianti di aria condizionata domestica sono:
1) R22
2) R407C
3) R410A
Il gas R22 è stato vietato per la produzione di nuovi impianti di condizionamento a partire dal 2014, ma non per la vendita dei condizionatori precedentemente prodotti. Inoltre, è stata vietata la possibilità di eseguire interventi di manutenzione a partire da gennaio 2015. Il gas è stato vietato a causa della presenza di cloro, una molecola inquinante e nociva per lo strato di ozono.
Il passaggio successivo è stato l'utilizzo di un gas, da subito definito come temporaneo, chiamato R407C, privo della molecola del cloro, composto per il 23% da R32, per il 25% da R125 e per il restante 52% da R134A. Questo gas è stato scelto per via delle sue caratteristiche fisiche, simili al gas R22, che hanno permesso di utilizzarlo senza apportare modifiche significative ai condizionatori in catena produttiva. Tuttavia, trattandosi di un gas meno performante, causa della sua temporaneità, ha ceduto il passo in breve tempo, al gas R410A. Un gas più performante e anch'esso privo della molecola del cloro.
Il gas R410A composto per il 50% da R32 e per il 50% da R125 è stato utilizzato, dopo le opportune modifiche eseguite sugli impianti dei condizionatori. Si tratta di modifiche delle tubature interne, necessarie per sostenere la maggiore pressione esercitata da questo tipo di gas. Il gas R410A è ecologico e rispetta quanto sancisce la regolamentazione europea in merito ai gas fluorurati. Tuttavia i parametri sulle emissione dei gas prevedono degli step migliorativi che vedono il gas R410A non essere più in linea con essi a partire dall'anno 2025, quando scatta il nuovo indice di tollerabilità relativo al GWP (indice di riscaldamento globale).
Infine il gas R32, attualmente impiegato negli impianti. Si tratta del gas ecologico in linea con l'indice GWP sia attualmente che successivamente all'anno 2025. In buona sostanza è il tipo di gas verso il quale si va in caso di sostituzione dei vecchi condizionatori.
In definitiva nell'ampio panorama degli impianti di climatizzazione installati nel corso degli anni, è possibile trovare unità che utilizzano uno dei tre tipi di gas: R22, R407C e R410A. I primo orami essendo i più vecchi sono presenti in percentuali minime, mentre gli altri due, in particolare quelli con gas R410A sono molti. Una quantità più esigua invece riguarda i condizionatori con gas R407C commercializzati per un periodo di tempo più limitato.
Il comportamento dei tre gas nel circuito del condizionatore e per esso intendendo anche l'impianto realizzato dall'installatore, ovvero la tubatura che collega le unità interne al motore, si comporta in modo differente. Il gas R407C formato dalla miscela di tre gas di tipo sintetico, possiede in linea di massima la stessa pressione del gas R22 (gas di tipo minerale). Il gas 410A formato da due gas diversi è come il gas R407C di tipo sintetico e possiede una pressione maggiore. Nel circuito dove presente il gas R22 è presente un olio di tipo minerale mentre con gli altri due gas l'olio è di tipo sintetico. I tre gas dell'R407C sono scibili, non si mescolano tra di loro, mentre quelli del R410A all'interno del circuito si comportano come se fossero un solo gas. Come si può notare ci sono tante differenze tra i gas!
R22 unico gas
R407C miscela di (R32, R134, R125)
R410A miscela (R32 e R125)
Vediamo ora cosa c’è da valutare nel sostituire il vecchio climatizzatore fisso tenendo presente il tipo di gas che impiega in relazione al recupero delle tubature esistenti. Nel paragrafo precedente abbiamo visto un po' le caratteristiche dei gas, che ci tornano utili per rendere più chiaro cosa succede nella fase di installazione di un nuovo climatizzatore su un vecchio impianto. Con lo stesso tipo di gas non ci sono problemi, cosa diversa quando si passa da un gas ad un altro.
Tra i due tipi di gas c'è una compatibilità in termini di pressione, tuttavia c'è una incompatibilità per il tipo di olio. Per tale ragione è necessario effettuare una pulizia totale del circuito a seconda dei casi con appositi detergenti e poi con Azoto ad alta pressione. Questo processo permetterà di eliminare tutte le sostanze oleose che altrimenti potrebbero generare reazioni con il nuovo tipo di fluido circolante nel circuito. Questo tipo di passaggio tuttavia allo stato attuale non trova più una sua logica, in quanto in una eventuale sostituzione si deve optare per l'impiego di un gas ecologico.
Nel caso di passaggio da gas R22 a R410A o R32, allo stato attuale è necessario sostituire completamente la tubatura. Tuttavia in passato si sono eseguiti degli interventi di recupero con l'impiago di detergenti nocivi per l'ambiente ed eseguendo anche delle modifiche ai punti di innesto della tubatura. In alternativa è stato utilizzato il metodo della Mitsubishi Electric "Replace Technology" che evita una serie di passaggi. Per tale tipo di passaggio si può optare per alcuni modelli della Daikin che sono adatti al recupero delle tubatura, che tuttavia devono rientrare in dei limiti riguardanti, la pressione, il diametro e la lunghezza della tubatura.
Sono due gas che impiegano una stessa origine dell'olio, ma possiedo una pressione di lavoro differente. La tubatura previa lavaggio può essere recuperata, tuttavia è da considerare se essa è adeguata alla nuova pressione e che il diametro ed anche la lunghezza dei tubi sia compatibile con le indicazioni di installazione del nuovo impianto. In caso contrario è necessario sostituirla interamente. Per tale passaggio valgono le indicazioni fornite nel paragrafo precedente.
Effettuare la sostituzione del condizionatore senza tenere in considerazione questi aspetti, ovvero senza eseguire nessun tipo di intervento sulle vecchie tubature, comporterà nel caso del montaggio di un climatizzatore con gas R407C, il suo non corretto funzionamento con un conseguente grippaggio nell’arco di un periodo di tempo molto limitato, e nel caso di un R410A uno scoppio del circuito frigorifero per l'elevata pressione.
Il costo per sostituire un condizionatore può variare notevolmente a seconda di diversi fattori da considerare. Alcuni di questi includono la dimensione e la capacità dell'unità, il tipo di sistema di climatizzazione scelto, la complessità dell'installazione, la località geografica e i costi aggiuntivi eventualmente necessari.
Per fornire una idea generale la sostituzione di un condizionatore, senza considerare il prezzo dell'unità stessa, può variare dalle 300 alle oltre 500 euro. Tuttavia, è sempre consigliabile richiedere preventivi dettagliati a installatori qualificati per ottenere una stima precisa del costo nell'ambito della tua situazione specifica.
Sostituire il vecchio climatizzatore è un’operazione che deve essere eseguita da una persona estremamente competente, effettuarla infatti comporta avere maggiori nozioni tecniche della sola fase di montaggio. Ci riferiamo non al caso in cui il vecchio viene completamente rimosso e con esso tutte le tubature esistenti, ma alla condizione in cui vogliamo lasciare le vecchie tubature per far funzionare il nuovo climatizzatore. In ogni caso l'attuale normativa prevede che l'installatore debba essere in possesso della certificazione F-gas, non è più praticabile la sostituzione o l'installazione del condizionatore da artigiani, che seppure in grado di eseguirla, non sono in possesso di tale autorizzazione.
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