Strutturalmente la stufa a gas in entrambi i tipi, assume la forma di un parallelepipedo rettangolo. Un mobile metallico, in alcuni modelli con delle parti in plastica, con delle maniglie poste ai lati, messe per poterla afferrare saldamente e grazie alla presenza di quattro rotelle poste alla base del mobile, spostarla senza nessuna difficoltà anche con la bombola inserita al suo interno ed anche se la stufa è in funzione. La presenza delle rotelle le consente di poter essere ruotata a 360° gradi su se stessa e nel farlo si riesce a direzionare il flusso del calore verso una precisa direzione.
Molti modelli possiedono una forma squadrata mentre altri, ne hanno una più stilizzata, con delle linee morbide, arrotondate, aggraziate, ma al di là di questo il contenuto, le prestazioni non cambiano. Nella parte posteriore della stufa, dove si inserisce la bombola, si innesta un pannello copri bombola, che anche in questo caso a seconda del modello di stufa, passa da una semplice lamiera a fascia ad una copertura più consistente in grado di chiudere la parte posteriore e nascondere la vista della bombola quasi totalmente.
Per darle un aspetto più moderno e consentirne l’abbinamento ai diversi ambienti, oltre alla forma, si possono trovare delle stufe a gas con differenti colori: silver, nero, rosse, verdi, gialle per finire a dei modelli che effettuano degli abbinamenti cromatici.
Intanto diciamo che nella stufa a gas è possibile riporre una bombola da 10 Kg o da 15 Kg, fatta eccezione solo per alcuni modelli che sono più piccoli e riescono ad ospitare solo quella da 10 Kg. La bombola viene posizionata all’interno del mobile, inserendola dalla parte posteriore, dove c'è un panello, che funge da copertura della stessa, sia per una questione estetica ma anche di eventuale barriera per la bombola. Il pannello che a seconda della stufa può essere più o meno grande, lascia sempre uno spazio per poter inserire una mano per chiudere o aprire la mandata del gas.
La bombola da utilizzare è quella che si può acquistare presso un rivenditore di bombole di gas, sulle quali per essere in regola deve essere apposto il talloncino di sicurezza, redatto ed affisso dall'azienda che si occupa di controllare, revisionare e riempire, seguendo scrupolosi accorgimenti atti a garantire il giusto peso e funzionalità della bombola.
Spesso si chiede che tipo di gas impiegare per la stufa, il propano o il butano? In una stufa a gas la bombola che si può utilizzare è sia a propano che butano, tuttavia è preferibile il gas propano. Non genera particolari problemi di cattivo odore ed è un gas reperibile sul mercato regolarmente. Non presenta costi superiori ed è più raffinato, studiato appositamente per stufe a gas.
Al di la delle differenze estetiche, la normativa impone che la stufa a gas, sia che si tratti della stufa a gas infrarossi o della stufa a gas catalitica, abbia degli specifici sistemi di sicurezza, che la rendono assolutamente affidabile sotto due fronti ben precisi. Il primo è la perdita di gas ed il secondo la saturazione dell'aria. Per assolvere ai due compiti vengono utilizzati due sistemi di controllo, il primo è la valvola di sicurezza gas ed il secondo è un analizzatore ambiente.
La valvola di sicurezza gas, è una “asticella” posizionata in corrispondenza del tubicino di fuoriuscita del gas e funziona con il calore, ovvero nel momento in cui c’è la fiamma viene riscaldata, questo consente di mandare un segnale al rubinetto del gas, che ne tiene aperto il passaggio, consentendone una continuità, che raggiungere il gruppo pilota, dal quale fuoriesce continuando a bruciare, producendo calore nell'ambiente e tenendo attiva la valvola di sicurezza.
Nel momento in cui la fiamma si dovesse spegnere in maniera accidentale, questo potrebbe avvenire per un colpo di vento, per uno schizzo accidentale di acqua sulla fiamma o per qualsiasi altro motivo, la termocoppia subisce la perdita di calore, si raffredda in qualche secondo, il segnale viene interrotto ed il rubinetto si chiude ed impedisce la fuoriuscita di gas, evitandone la dispersione nell’ambiente. La termocoppia funziona sempre in quanto la sua comunicazione è in stato attivo, è sempre in continuità ovvero è un segnale ohmico, che può essere solo interrotto dal calore o per un guasto, ma in ogni caso se interrotto blocca la fuoriuscita di gas.
L’analizzatore ambiente, è un dispositivo che consente di verificare la percentuale di anidride carbonica presente nell'ambiente e, se questa è superiore alla norma (1,5%), la stufa si spegne automaticamente. Questa condizione può manifestarsi se l’ambiente in cui è in funzione la stufa non ha un adeguato ricambio d’aria. È quindi importante che l’ambiente che riscaldiamo abbia un'aereazione adeguata o in alternativa dobbiamo provvedere di tanto in tanto ad aprire una finestra per consentire il ricambio di aria. La stufa nel momento in cui si spegne su impulso dell’analizzatore, non si riesce più a riaccendere se non prima sia trascorso un determinato lasso di tempo, durante il quale l’ambiente può avere il tempo di riequilibrare il valore dell’anidride carbonica presente.
Le stufe a gas sono assolutamente sicure nel loro funzionamento, è opportuno però effettuare dei controlli ed eventuali manutenzioni per mantenere la stufa sempre in perfetta efficienza. Importante è valutare lo stato di usura del pannello e il condotto di portata del gas. Componenti dalle quali può avvenire una perdita di gas sono: il tubo che va dalla bombola alla stufa, tubi di condotta interni, o di perdita del pannello. Questi elementi non sono controllati dai sistemi di sicurezza che come abbiamo visto agiscono su fronti ben precisi. Le perdite di gas da questi punti non sono soggette a controllo, pertanto se sentiamo puzza di gas nel funzionamento abituale della stufa spegniamola e prima di continuarla ad utilizzare eseguiamo o facciamo eseguire le verifiche del caso.
Le stufe a gas per normativa possono essere impiegate in ambienti dotati di ventilazione forzata, ovvero forniti di due fori di ricambio d'aria del diametro 120 mm, uno in alto e l'altro in basso in una parete del locale. In molte abitazioni tale ricambio non è presente e quantomeno, sebbene non è un utilizzo in regola, e per quanto diffusissimo, il locale deve essere sufficientemente ventilato o comunque areato con frequenza.
La combustione nella stufa a gas viene definita senza fiamma in quanto avviene grazie al sistema di catalizzazione presente sia nella stufa catalitica, la quale prende il nome dal sistema, che nel modello ad infrarossi. Grazie a tale combustione non c’è bisogno di una canna fumaria, necessaria laddove ci sono delle esalazioni importanti che devono essere convogliate all’esterno. Durante la combustione del gas viene rilasciato nell’ambiente anidride carbonica e vapore acqueo, entrambi non dannosi per la salute. E’ importante tuttavia che le stufe vengano impiegate in ambienti dotati di ventilazione forzata, come dopo spiegheremo. Il monossido di carbonio (CO) rilasciato durante la combustione di legna ed anche gas su altri sistemi di riscaldamento, dove è necessaria la canna fumaria, nella stufa a gas non viene rilasciato se non in quantità irrilevanti. Durante la combustione per effetto del catalizzatore viene trasformato in CO2 (biossido di carbonio o anidride carbonica). Anche il monossido di azoto tipico sottoprodotto della combustione viene convertito in azoto. In definitiva la combustione del gas nella stufa a gas è priva di inquinanti.
La diffusione del calore con una stufa a gas, questo vale per entrambe le tipologie, per le quali cambia solo l'intensità del calore, avviene in modo frontale e dalla parte superiore.
Come si può vedere nell'illustrazione, in corrispondenza del pannello radiante il calore si espande andando ad allargarsi, rispetto alle dimensioni del pannello. Il fascio del calore diventa abbastanza ampio e molto caldo nelle sue immediate vicinanze. Per dare un'idea concreta, se ci si posiziona in piedi e con il viso rivolto verso di essa, a due passi distanza, il calore raggiunge le gambe ed il viso, con una intensità tale che dopo alcuni secondi è necessario allontanarsi per il forte caldo. Posizionandosi a qualche metro di distanza si riesce ancora a percepire il flusso diretto dell'irraggiamento che come possiamo constatare dal grafico perde di intensità nella distanza, pur creando un calore diffuso nell'ambiente. Fatta eccezione per la zona immediatamente vicino alla stufa, la parte in basso della stanza, quella rasente alla pavimentazione risulta essere più fredda rispetto alla zona più alta, dove il calore per effetto della sua minor pesantezza rispetto all'aria fredda è più intenso. In generale il calore, con le descritte differenze di intensità, si diffonde bene in tutta una stanza.
La capacità di riscaldamento è molto buona, ed è regolabile attraverso un selettore di potenza. Una apposita manopola, posizionata, a seconda del modello, nella parte superiore o sul laterale destro del mobile della stufa, permette la regolazione dell'intensità di calore attraverso i tre distinti livelli. Per quanto riguarda la potenza termica della stufa, ovvero il potere di riscaldamento, c’è differenza tra stufa catalitica e infrarossi.
La stufa a gas a pannello infrarossi, ha come superficie di irraggiamento tre panelli in ceramica, che per loro conformazione mantengono di più il calore e garantiscono maggiore uniformità. La capacità termica massima è di 4,2 Kw, che è regolabile su tre livelli differenti: 1400 watt (1 solo pannello) 2800 watt (due pannelli) 4200 watt (tre pannelli). La potenza indicata può variare leggermente a seconda del tipo di pannello ceramico utilizzato. Sebbene la potenza complessiva sia uguale e la regolazione della potenza avviene per tutte le stufe su tre livelli diversi, il pannello infrarossi che a prima vista sembra anch'esso uguale, può essere di due tipi diversi. La differenza non riguarda la sostanza ma la struttura.
Il primo dispone di tre mattoncini indipendenti, ognuno dei quali è alimentato direttamente e singolarmente da un condotto del gas. Ognuno dei pannelli ha esattamente la stessa potenza dell'altro, in sostanza quanto dicevamo precedentemente: 1400 watt.
Nel secondo, a prima vista, sembra che ci siano sempre tre mattoncini, nella sostanza le dimensioni e la conformazione ricorda quello visto prima, ma se si va nel dettaglio, i mattoncini sono due, così come i tubi che conducono il gas. Una prima piastra ceramica è formata da un solo mattoncino mentre una seconda è composta dall'unione di due mattoncini. Questo tipo di conformazione influisce sulla potenza termica restituita che nel massimo del calore non cambia, siamo sempre a 4200 watt. Quando invece al stufa si accende al livello minimo, che corrisponde al pannello singolo, la potenza è di 1500 watt mentre sul livello medio, che vede spegnersi il primo pannello ed accendersi la piastra formata dai due pannelli, la potenza è di 2850 watt. Per finire la potenza massima, non è data dalla somma della potenza espressa dai due pannelli quando impiegati singolarmente, ovvero 4350 watt, bensì i tradizionali 4200 watt.
Se ti stai chiedendo: una stufa a gas quanti mq riscalda, sappi che la stufa a gas infrarossi è indicativamente valida per riscaldare un ambiente fino a 130 m3 circa, il valore potrebbe aumentare e diminuire in base all’isolamento dell’abitazione, all’esposizione, ed alla temperatura esterna all’ambiente, che ovviamente influisce anche su quella che si ha in casa.
La stufa a gas con il pannello catalitico, contrariamente a quello che molti credono ed all'impressione che si potrebbe avere nel valutarla, senza un approfondimento tecnico, la prima volta che la vediamo e che per via di un pannello molto più grande, abbia ha un potere di riscaldamento superiore, in realtà è più limitato. La sua potenza termica massima è di 3 Kw, pertanto rispetto alla precedente è inferiore di 1,2kw. La potenza è gestibile con tre intensità diverse dalla manopola, vista prima, tra un livello minimo, uno medio ed uno massimo, rispettivamente con una erogazione di capacità termica di 1000 watt, 2000 watt e 3000 watt.
Il rendimento stufa a gas con il pannello catalitico è inferiore al precedente, riesce a riscaldare ambienti fino a circa 90 m3, il volume riscaldato potrebbe aumentare o diminuire in funzione delle condizioni dell'ambiente, ovvero della temperatura che c'è al suo interno, dalla tenuta dell'isolamento ed anche dall'esposizione.
Potenza | Infrarossi | Catalitica |
---|---|---|
min | 1400 | 1000 |
med | 2800 | 2000 |
max | 4200 | 3000 |
Volume ambiente m3 | Infrarossi | Catalitica |
---|---|---|
min | 45 | 30 |
med | 90 | 60 |
max | 130 | 90 |
Il consumo di una stufa a gas gpl infrarossi, così come la potenza, è variabile sui tre livelli differente. Se si imposta la potenza minima, media o massima, anche il consumo di gas varia. Alla massima erogazione la stufa ha un consumo di 305g/h. Il consumo di una stufa con il pannello catalitico può essere regolato sui tre livelli minimo, medio e massimo. Il consumo massimo approssimativo è di 218 g/h. Per i dati dettaglia dei consumi si rimanda alla lettura dell'articolo quanto consuma la stufa a gas dove è possibile leggere i dati ed eseguire una simulazione, in tempo reale, del costo per ora di funzionamento partendo dal costo della bombola. Inoltre è possibile determinare in base alla potenza che sarà scelta per il riscaldamento rapido o non, quanto durerà una bombola, sia da 10 kg che da 15 kg.
Ora che abbiamo visto la differenza tra stufa a gas catalitica e infrarossi, diciamo che tra di loro c'è anche la stufa a gas ventilata, concludiamo dicendo che oltre alle stufe a gas con la bombola ci sono altri modelli di stufa che vanno a gas non gpl, ovvero le stufe a gas metano, che abbiamo trattato in altri articoli per i quali rimandiamo alla lettura:
1) Stufe a gas metano senza canna fumaria
2) Stufa a gas metano senza canna fumaria blue flame
Giungiamo al termine della descrizione ponendo l'attenzione sui prezzi delle stufe a gas gpl, dicendo che in rapporto alla capacità di riscaldamento hanno un prezzo che è uno dei più conveniente se rapportato ad altri prodotti per il riscaldamento. Una stufa a gas costa intorno alle 100 euro ed a seconda del periodo o di eventuali offerte, può scendere anche al di sotto di tale importo. A tal proposito riportiamo alcuni modelli di marca, che sono a nostro avviso da prediligere a quelli di marche poco note (spesso di importazione), non per una questione di sicurezza della stufa, ma per le condizioni di gestione di eventuali problematiche di funzionamento, che vede i marchi noti essere coperti, oltre che dalla garanzia legale della quale ne risponde il rivenditore e che è obbligo di legge, della garanzia convenzionale, che si sovrappone a quella legale ma a differenza è il produttore con i suoi centri assistenza diffusi sul territorio ad intervenire e farsi carico di riparazioni o sostituzioni.
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